Dear Brothers,
I would like to begin this reflection with a question.Ā What is it that motivates us as consecrated men in the Family of the Clerics Regular Minor? This question is actually quite profound because it has to do with what motivates us. In other words, using the words of the Gospel, where does our heart lie? Matthew 6:19-21 states ā Do not store up for yourselves treasures on earth, where moth and decay destroy, and thieves break in and steal But store up treasures in heaven, where neither moth nor decay destroys, nor thieves break in and steal. For where your treasure is, there also will your heart beā.
Saint Philip Neri, whose Feast we celebrated this past May 26th, once stated: āHe who wishes for anything but Christ, does not know what he wishes; he who asks for anything but Christ, does not know what he is asking; he who works, and not for Christ, does not know what he is doingā. In order for us to be truly motivated by Christ, we have to develop an attitude that is receptive to Godās grace. Our holy Founders gave us a āblueprintā for the development of such an attitude and this blueprint has humility at its foundation. We need to be humble in order to know ourselves and in order to appreciate our love for the community. Humility allows us to develop a disposition that is open to Godās grace. This is the reason why our theme for the upcoming General Diet will be āA humble contrite heart oh God you will not spurn.ā Our constitutions state āIn imitation of Mary, humble servant of listening and of meditation, every member, to make progress in the spiritual life, must practice in a particular way mental prayer and personal prayer, nourishing himself above all on the Word of Godā. Humility gives us a frame of mind to listen and to act on what is being asked of us. Humility allows us to embrace an authentic spirit of detachment so that Godās grace can work in us.
An anonymous homilist once posted online that āHumble service is a beautiful expression of our own intimate union with the Son of God.ā This is seen in the context of service. āDo you serve those around you? Do you humble yourself before others to care for their most basic needs? Do you show them you love them by your actions? So often, true āgreatnessā is misunderstood. Greatness is often perceived with a secular understanding of success and admiration. Too often we want others to admire our accomplishments. But Jesus offers another view of greatness. On Holy Thursday, He shows that true greatness is found in this humble act of service. Imitating Him requires that we surrender our pride. And this is made possible when we consume the Holy Eucharist with faith. The Eucharist enables us to love and serve others in this humble way. And that love and service is an act that will win the hearts and souls of others for the Kingdom of God.ā
A number of years ago, in connection with the Fourth Centennial of the Birth of Saint Francis Caracciolo, a motto was written which stated āfrom the bread received to the bread shared.ā The bread received symbolizes the Lord present in the Holy Eucharist, which is a fruit of the Paschal Mystery. Developing our intimacy with this Eucharistic Lord, who confers upon us many blessings and graces, is a source of grace for those whom we are called to serve. This service especially includes the members of our own community. Service is based on charity and unity. If we are filled with pride, fear or self- centeredness, the community suffers. May we reflect what we receive in this great Sacrament.
We are invited to allow Godās grace to concretely take root in us. If we could only understand the Eucharist! If we could only understand this precious and sacred gift! The Eucharist is God Himself, present in our world, and given to us to transform us into that which we consume. The Eucharist, in a real way, transforms us into Christ Himself. As we consume the Holy Eucharist we are drawn into the divine life of the Most Holy Trinity. We are made one with God and are given the food of eternity.
My brothers, may each day be an opportunity for us to begin anew. May we, by our life-style, set a good example for our young religious in Formation. May we be dignified and yet simple in how we administer our goods in how we share our lives with one another. May we be āgood sonsā of Saint Francis Caracciolo, Ven. Augustine Adorno and Fabrizio Caracciolo.
Very Reverend Teodoro Kalaw, CRM
Superior General
Carissimi Fratelli,
Vorrei iniziare questa riflessione con una domanda.Ā Cosa ci motiva come consacrati nella Famiglia dei Chierici Regolari Minori? Questa domanda eĢ in realtaĢ piuttosto profonda percheĢ riguarda con cioĢ che ci motiva. In altre parole, usando le parole del Vangelo, dove sta il nostro cuore? Matteo 6, 19-21 afferma, āNon accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove neĢ tignola neĢ ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. PercheĢ laĢ dov’eĢ il tuo tesoro, saraĢ anche il tuo cuoreā.
San Filippo Neri, di cui abbiamo celebrato la festa lo scorso 26 maggio, ha affermato una volta: āChi desidera altro che Cristo, non sa cioĢ che vuole; chi chiede altro che Cristo, non sa cosa chiede; chi opera, e non per Cristo, non sa quello che faĀ». Per essere veramente motivati da Cristo, dobbiamo sviluppare un atteggiamento ricettivo alla grazia di Dio. I nostri santi Fondatori ci hanno dato un “progetto” per lo sviluppo di un tale atteggiamento e questo progetto ha l’umiltaĢ alla base. Dobbiamo essere umili per conoscere noi stessi e per apprezzare il nostro amore per la comunitaĢ.
L’umiltaĢ ci permette di sviluppare una disposizione aperta alla grazia di Dio. Questo eĢ il motivo per cui il nostro tema per la prossima Dieta Generale saraĢ “Un cuore umile e contrito, oh Dio, tu non disprezzerai”. Le nostre costituzioni affermano āA imitazione di Maria, umile serva dell’ascolto e della meditazione, ogni membro, per progredire nella vita spirituale, deve praticare in modo particolare l’orazione mentale e la preghiera personale, nutrendosi anzitutto della Parola di Dioā. L’umiltaĢ ci daĢ uno stato d’animo per ascoltare e per agire su cioĢ che ci viene chiesto. L’umiltaĢ ci permette di abbracciare uno spirito autentico di distacco affincheĢ la grazia di Dio possa operare in noi.
Un predicatore anonimo una volta ha postato online che “Il servizio umile eĢ una bella espressione della nostra intima unione con il Figlio di Dio”. Questo eĢ visto in servizio. āServi coloro che ti circondano? Ti umili davanti agli altri per occuparti dei loro bisogni piuĢ essenziali? Mostri loro che li ami con le tue azioni? Molto spesso, la vera “grandezza” eĢ fraintesa. La grandezza eĢ spesso percepita con una comprensione secolare del successo e dell’ammirazione. Troppo spesso vogliamo che gli altri ammirino i nostri successi. Ma GesuĢ offre un’altra visione della grandezza. Il GiovediĢ Santo mostra che la vera grandezza si trova in questāumile atto di servizio. Imitare Lui richiede che abbandoniamo il nostro orgoglio. E questo eĢ possibile quando riceviamo con fede la Santa Eucaristia. L’Eucaristia ci permette di amare e servire lāaltro in questo modo umile. E quell’amore equesto servizio sono un atto che conquisteraĢ i cuori e le anime degli altri per il Regno di Dioā.
Alcuni anni fa, in occasione del IV Centenario della nascita di San Francesco Caracciolo, fu scritto un motto che recitava āDal pane ricevuto al pane condivisoā. Il pane ricevuto rappresenta il Signore presente nella Santa Eucaristia; eĢ un frutto del mistero pasquale. Sviluppare la nostra intimitaĢ con questo Signore eucaristico, che ci conferisce molte benedizioni e grazie, eĢ fonte di grazia per chi eĢ chiamato a servire. Questo servizio comprende soprattutto i membri della nostra comunitaĢ. Il servizio si basa sulla caritaĢ e sull’unitaĢ. Se siamo pieni di orgoglio, paura o egocentrismo, la comunitaĢ soffre. Riflettiamo su cioĢ che riceviamo in questo grande Sacramento.
Siamo invitati a lasciare che la grazia di Dio attecchisca concretamente in noi. Se solo potessimo capire l’Eucaristia! Se solo potessimo comprendere questo dono prezioso e sacro! L’Eucaristia eĢ Dio stesso, presente nel nostro mondo, e dato a noi per trasformarci in cioĢ che consumiamo. L’Eucaristia, in modo reale, ci trasforma in Cristo stesso. Mentre consumiamo la Santa Eucaristia, siamo trascinati nella vita divina della Santissima TrinitaĢ. Siamo fatti uno con Dio e ci viene dato il cibo dell’eternitaĢ.
Fratelli miei, che ogni giorno sia per noi un’opportunitaĢ per ricominciare. Possiamo noi, con il nostro stile di vita, dare il buon esempio ai nostri giovani religiosi in formazione. Possiamo noi essere dignitosi e tuttavia semplici nel modo in cui amministriamo i nostri beni, nel modo in cui condividiamo le nostre vite gli uni con gli altri. Che noi possiamo essere ābuoni figliā di San Francesco Caracciolo, Ven. Agostino Adorno e Fabrizio Caracciolo.
Very Reverend Teodoro Kalaw, CRM
Preposito Generale
Chers ConfrĆØres,
Je voudrais commencer cette reĢflexion par une question. Qu’est -ce qui nous motive en tant que consacreĢs dans la Famille des Clercs ReĢguliers Mineurs ? Cette question est en fait assez profonde car elle concerne ce qui nous motive. En d’autres termes, en utilisant les paroles de l’Evangile, ouĢ est notre cÅur? LāeĢvangile de Saint Matthieu (6, 19-21) nous dit, Ā« Ne vous amassez pas de treĢsors sur la terre, ouĢ les voleurs percent les murs et deĢrobent. Mais amassez-vous des treĢsors dans le ciel, ouĢ ni la teigne ni les vers ne consument, et ouĢ les voleurs ne percent pas les murs ni ne deĢrobent. Car laĢ ouĢ est ton treĢsor, laĢ aussi sera ton cÅur Ā».
Saint Philippe NeĢri, dont nous avons ceĢleĢbreĢ la feĢte le 26 mai dernier, a dit un jour : Ā« Quiconque veut autre chose que le Christ, ne sait pas ce qu’il veut ; celui qui demande autre chose que Christ ne sait pas ce qu’il demande ; celui qui travaille, et non pour le Christ, ne sait pas ce qu’il fait”. Pour eĢtre vraiment motiveĢs par le Christ, nous devons deĢvelopper une attitude reĢceptive aĢ la graĢce de Dieu. Nos saints fondateurs nous ont donneĢ un Ā« plan Ā» pour deĢvelopper une telle attitude et ce projet est centreĢ sur l’humiliteĢ. Nous devons eĢtre humbles pour
nous connaiĢtre et appreĢcier notre amour pour la communauteĢ. L’humiliteĢ nous permet de deĢvelopper une disposition ouverte aĢ la graĢce de Dieu. C’est pourquoi notre theĢme pour la prochaine DieĢte GeĢneĢrale sera “Un cÅur humble et contrit, oĢ Dieu, tu ne meĢpriseras pas”. Nos constitutions stipulent Ā«A l’imitation de Marie, humble servante de l’eĢcoute et de la meĢditation, chaque membre, pour progresser dans la vie spirituelle, doit pratiquer la prieĢre mentale et la prieĢre personnelle d’une manieĢre particulieĢre, en se nourrissant avant tout de la Parole de Dieu. “. L’humiliteĢ nous donne un eĢtat d’esprit pour eĢcouter et agir sur ce qui nous est demandeĢ. L’humiliteĢ nous permet de tenir un esprit authentique de deĢtachement afin que la graĢce de Dieu puisse agir en nous.
Un preĢdicateur anonyme a publieĢ une fois en ligne que Ā« Le service humble est une belle expression de notre union intime avec le Fils de Dieu. Cela se voit en service. Ā« Sers-tu ceux qui tāentourent ? Te humilies-tu devant les autres pour reĢpondre aĢ leurs besoins les plus essentiels ? Leur montres-tu que tu les aimes avec tes actions ? TreĢs souvent, la vraie Ā« grandeur Ā» est mal comprise. La grandeur est souvent percĢ§ue avec une compreĢhension seĢculaire du succeĢs et de l’admiration. Trop souvent, nous voulons que les autres admirent nos accomplissements. Mais JeĢsus offre une autre vision de la grandeur. Le Jeudi Saint montre que la vraie grandeur se trouve dans cet humble acte de service. L’imiter exige que nous renoncions aĢ notre orgueil. Et cela est possible lorsque nous recevons la Sainte Eucharistie avec foi. L’Eucharistie nous permet de nous aimer et de nous servir les uns les autres de cette manieĢre humble. Et cet amour et ce service sont un acte qui gagnera les cÅurs et les aĢmes des autres pour le Royaume de Dieu Ā».
Il y a quelques anneĢes, aĢ l’occasion du quatrieĢme centenaire de la naissance de San Francesco Caracciolo, une devise a eĢteĢ eĢcrite qui disait Ā« Du pain recĢ§u au pain partageĢ Ā». Le pain recĢ§u repreĢsente le Seigneur preĢsent dans la Sainte Eucharistie ; c’est un fruit du mysteĢre pascal. DeĢvelopper notre intimiteĢ avec ce Seigneur eucharistique, qui nous accorde beaucoup de beĢneĢdictions et de graĢces, est une source de graĢce pour ceux qui sont appeleĢs aĢ servir. Ce service comprend principalement les membres de notre communauteĢ. Le service est baseĢ sur la chariteĢ et l’uniteĢ. Si nous sommes remplis de fierteĢ, de peur ou d’eĢgocentrisme, la communauteĢ en souffre. ReĢfleĢchissons aĢ ce que nous recevons dans ce grand sacrement.
Nous sommes inviteĢs aĢ laisser la graĢce de Dieu s’enraciner concreĢtement en nous. Si seulement nous pouvions comprendre l’Eucharistie! Si seulement nous pouvions comprendre ce don preĢcieux et sacreĢ! L’Eucharistie, c’est Dieu lui- meĢme, preĢsent dans notre monde, et qui nous est donneĢ pour nous transformer en ce que nous consommons. L’Eucharistie, d’une manieĢre reĢelle, nous transforme en Christ lui-meĢme. En consommant la Sainte Eucharistie, nous sommes emmeneĢs dans la vie divine de la Sainte TriniteĢ. Nous sommes unis avec Dieu et nous recevons la nourriture de l’eĢterniteĢ.
Mes freĢres, que chaque jour soit pour nous l’occasion de recommencer. Que nous puissions, avec notre style de vie, donner le bon exemple aĢ nos jeunes religieux en formation. Que nous puissions eĢtre dignes et pourtant simples dans la facĢ§on dont nous dirigeons nos biens, dans la facĢ§on dont nous partageons nos vies les uns avec les autres. Que nous soyons les Ā« bons fils Ā» de San Francesco Caracciolo, du VeĢneĢrable Agostino Adorno et de Fabrizio Caracciolo.
Very Reverend Teodoro Kalaw, CRM
SupeĢrieur GeĢneĢral